Che cosa rende il coaching e la formazione manageriale processi veramente in grado di fare la differenza? Il fatto che le attività proposte siano in grado di toccare elementi veramente personali. Valorizzare le esperienze della persona e aiutare la costruzione di competenze per il proprio contesto porta a raggiungere obiettivi importanti.
A tal fine spesso si utilizzano momenti di riflessione individuale per consentire alle persone di evidenziare i propri punti di forza e di miglioramento, e di sviluppare consapevolezze da discutere poi con il coach o nel gruppo di formazione. Tali momenti di autoriflessione sono guidati da griglie o altri strumenti.
La griglia che viene mostrata è un esempio di strumento per l’autoriflessione (uno dei tanti possibili), utilizzato con successo per lo sviluppo delle competenze manageriali.
A renderlo uno strumento originale è il fatto di non essere basato su un insieme di punteggi (“a crocette”), bensì sul rammentare e brevemente descrivere episodi importanti per ciascuna competenza, secondo un approccio narrativo molto potente. Tale approccio non vuole approdare a semplici ricette ma alla costruzione di significati.
Nel management odierno, dove la complessità prende spesso il sopravvento, rifuggire nella semplicità a tutti i costi non sempre è vincente; costruire significati alle proprie esperienze e alla propria realtà è invece un elemento fondamentale per sopravvivere alle sfide che il mondo di oggi ci propone.
Sarà poi il coach o il formatore, partendo dal racconto – di se stesso e delle proprie competenze – che il partecipante ha fatto, a suggerire gli stimoli per un percorso di crescita.
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