L’indagine europea ESENER (2009), sui rischi nuovi ed emergenti, ha contribuito a colmare una carenza di informazioni nel mondo della salute e della sicurezza sul lavoro. sul modo in cui vengono gestiti i rischi per la salute e la sicurezza, in particolare quelli ‘nuovi ed emergenti’, come lo stress, la violenza e le molestie connessi al lavoro.

I risultati principali per quanto riguarda la gestione dei rischi psicosociali sono elencati di seguito:

  • Nell’ambito della gestione dei rischi psicosociali, i fattori più influenti risultano essere la dimensione dell’impresa, il settore di attività e il Paese;
  • Le piccole imprese riportano una gestione inferiore del rischio psicosociale rispetto le grandi imprese.
  • I settori di attività si differenziano tra loro in maniera significativa per quanto riguarda la gestione dei rischi psicosociali. Questi ultimi, in genere, sono riportati maggiormente nei settori come l’istruzione, la sanità e altri servizi sociali, meno nei settori come l’edilizia e l’attività mineraria.
  • Il contesto del Paese è il fattore più significativo per determinare la presenza di misure di gestione del rischio psicosociale.

L’indagine rivela che molte misure per la gestione dei rischi psicosociali hanno bassa frequenza: la presenza di uno psicologo e l’esistenza di procedure per affrontare i rischi psicosociali hanno la frequenza più bassa in tutte le imprese.
La gestione dei rischi psicosociali nelle imprese europee sembra in ritardo rispetto alla gestione di altri rischi.

L’analisi mostra che i punti di vista dei rappresentanti dei lavoratori e dei manager sono correlate, sebbene i rappresentanti dei lavoratori presentano un quadro leggermente più negativo della gestione del rischio psicosociale rispetto ai manager.
Fonte: https://osha.europa.eu/en/publications/reports/management-psychosocial-risks-esener

https://osha.europa.eu/it