Il tema dei rischi psicosociali è di interesse crescente, e la comunità europea ha indicato ormai da tempo un insieme di buone prassi.
La preistoria è quando, come nel nostro Paese:
- il tema dei rischi psicosociali è di fatto sconosciuto alla comunità dei professionisti della sicurezza, che credono si tratti del rischio stress lavoro-correlato;
- le ottime indicazioni della Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute a tal proposito non sono tradotte nella tua lingua;
- vai ad un congresso sul mobbing e nessuno prende in considerazione la prevenzione del fenomeno in quanto è “un insieme di fatti di rilevanza penale” e tutti parlano invece del riconoscimento del danno;
- la maggior parte degli “esperti” pensa che la sindrome del burnout dipenda prevalentemente da caratteristiche di personalità (in fondo è una sindrome depressiva o qualcosa del genere);
- nessuno sa definire che cosa sia il rischio psicosociale (magari qualcuno prova ad elencare alcuni fenomeni come stress e mobbing, ma senza avere capito bene che cosa li leghi).
Il futuro è invece il cartello qui riprodotto (fotografato nella metropolitana di Londra), dove si trovano ad un tempo:
- una grande consapevolezza che ogni azienda può e deve fare il possibile per ridurre i rischi psicosociali presso i propri dipendenti; fra cui la violenza da parte di terzi, la violenza da parte di altro personale, il mobbing, lo stress, ecc. Fattori spesso collegati fra di loro;
- la concretizzazione in tal modo delle ottime indicazioni della Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute.
Da noi temo che una campagna del genere sarebbe sostituita da un cartello con una scritta di questo tenore “A norma dell’art. X del CP si diffida dal perpetrare azioni aggressive rivolte ai dipendenti dell’Azienda. I contravventori saranno perseguiti a norma di legge. Potranno fare ricorso entro 60 gg dalla notifica della sanzione tramite raccomandata con avviso di ricevimento”. E il cartello sarebbe di dimensioni 10 x 20 cm, e messo in un posto meno visibile per lasciare spazio ad altre pubblicità, in fondo l’importante è poter far vedere ad un magistrato in giudizio che si era attuata una politica, la finalità è meno importante.
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