È ormai risaputo che il video è un media che permette di veicolare un messaggio in maniera diretta e funzionale. I contenuti visuali sono già di per sé molto più efficaci di quelli testuali e il connubio tra audio e video fa sì che un messaggio rimanga stampato nella mente per molto tempo.

Cesvor, in collaborazione con FabMad ha realizzato percorsi che prevedono l’utilizzo del video come materiale di supporto alla formazione, realizzando prodotti pensati ad hoc per specifiche situazioni presso aziende clienti, in modo da ottenere un apprendimento più efficace e tarato su reali e specifici bisogni. Abbiamo avuto occasione di procedere a progetti di questo tipo in azioni formative concernenti la sicurezza sul lavoro, realizzando per due diversi clienti delle serie di brevi video che rappresentavano operazioni che normalmente venivano effettuate sul luogo di lavoro. I feedback da parte dei clienti e dei partecipanti sono stati molto positivi, confermando la qualità dell’approccio.

Il metodo risulta adeguato quando la formazione si basi sulla capacità di osservare e commentare situazioni o prassi. Nei progetti in esame l’obiettivo era riferito alla capacità di cogliere situazioni di rischio per la sicurezza e la salute, in situazioni ordinarie di lavoro. Dal momento che l’obiettivo era anche quello di sensibilizzare alla sicurezza, o di contribuire a costruire – come si dice oggi – una cultura aziendale di sicurezza, era importante che vi fosse una discussione in sottogruppi per condividere e discutere le cose osservate, e poi un debriefing con il formatore. In questo modo è stato quindi utilizzato l’insieme di brevi video: introduzione da parte del formatore, visione dell’episodio, discussione in sottogruppi e debriefing; questo modello si è ripetuto per gli altri video; fra l’uno e l’altro venivano introdotte 2 o 3 slide con nuovi contenuti, e in un caso veniva gestito un role playing.

L’intervento, dal punto di vista della consulenza, si è strutturato nelle seguenti fasi:

1. analisi della domanda e dei bisogni; in questa fase, assieme al cliente e con un primo sopralluogo, sono stati dettagliati gli obiettivi di apprendimento; ciò ha aiutato a focalizzare il tipo di riprese da fare;

2. progettazione del percorso formativo; quindi una definizione dettagliata di obiettivi didattici, metodi, tempi, materiali da distribuire,  modalità di valutazione, ecc.

3. realizzazione dei video a supporto del percorso formativo, secondo le modalità descritte di seguito;

4. realizzazione degli incontri formativi con il personale;

5. valutazione della qualità e dell’efficacia, attraverso questionari di apprendimento e di qualità percepita.

Nel seguito si descrive un focus sulle fasi 3 e 4.

La realizzazione dei video è avvenuta in quattro passaggi:

1) Riprese. Il videomaker si è recato sul luogo di lavoro in compagnia del formatore che lo ha guidato nell’identificazione dei soggetti degni di nota; essi erano stati definiti durante le fasi di analisi dei bisogni e di progettazione del percorso. In questa fase è stato utile avere la piena collaborazione del cliente; questo deve avvertire i dipendenti della presenza di una troupe e deve facilitare il più possibile le riprese. Se possibile è meglio ripetere le riprese più volte, in modo da avere sequenze girate da più angolazioni da utilizzare nel montaggio. E’ bene che alle riprese siano presenti le funzioni coinvolte nel progetto formativo, ed un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

2) Briefing. Il materiale raccolto è stato prima discusso fra formatore e cliente, in una riunione in cui si è preso visione assieme di tutto il girato; ciò è servito per definire quali parti includere e quali scartare, come integrare al meglio con i bisogni formativi e con gli obiettivi di apprendimento. Questo incontro è stato particolarmente importante e ha visto la partecipazione dei ruoli coinvolti nel progetto formativo (risorse umane, sicurezza) e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Un successivo passaggio è poi avvenuto fra formatore e videomaker, al fine di dare a quest’ultimo indicazioni su come realizzare clip coerenti con quanto è stato discusso in precedenza con il cliente, definire in dettaglio le sequenze, come dividerle e montarle, quando lasciare un rumore di fondo e quando mettere un sottofondo musicale, ecc. Questo incontro è stato importante anche per decidere se ci fossero dei frame da estrarre dal video per essere utilizzati come foto statiche durante la formazione.

3) Montaggio. Il montaggio è stato fatto fatto secondo lo stile del video industriale, con musica di sottofondo. Ove necessario sono stati inseriti rumori d’ambiente, ad esempio quando si è reso indispensabile ascoltare il suono di un determinato macchinario. Per questa ragione, anche se l’audio non è un fattore molto importante, si consiglia comunque di utilizzare un buon microfono in ripresa in modo da avere un audio ineccepibile. I titoli dei vari video, corrispondenti alle varie operazioni, sono stati decisi dal formatore. Una volta montate le clip si è proceduto alla condivisione con il formatore e con il cliente che hanno effettuato controlli finali per verificare se vi fossero modifiche da effettuare. Concluse le modifiche di cui sopra, la fase di post-produzione si è considerata terminata.

4) Authoring. I video sono stati distribuiti tramite DVD e come singoli file che potevano essere utilizzati direttamente durante l’incontro formativo. Se si opta per la prima soluzione si consiglia di realizzare un prodotto professionale, con menù e copertina personalizzati contenenti loghi, descrizioni, ecc. I menù non devono essere però complicati in quanto il fine è quello di realizzare un prodotto che debba essere agevolmente utilizzato durante una presentazione.

Dalla descrizione delle operazioni si può capire quanto sia stata importante la sinergia tra il videomaker e il formatore. Il primo ha dovuto dare un apporto prevalentemente tecnico e il secondo ha assunto il ruolo di regista dell’operazione. Per il videomaker è stato importante capire che il prodotto aveva finalità didattiche e non artistiche, per cui è stato necessario trovare il giusto compromesso tra le esigenze formative e il confezionamento di un video che potesse essere gradevole e non noioso.

In fase di realizzazione degli incontri formativi, l’utilizzo dei video si è svolto nel seguente modo:

  • ad inizio dell’incontro: presentazione degli obiettivi dell’incontro, del formatore, dei partecipanti (quello che si chiama “il contratto formativo” con l’aula);
  • introduzione di alcuni contenuti chiave dell’incontro, tramite discussione in plenaria di stimoli forniti con alcune slide e fotografie;
  • per ogni video si è poi attuato il modello di utilizzo sopra descritto: introduzione (5 minuti), visione collettiva (massimo 7 – 8 minuti), discussione in sottogruppi guidata da un questionario (10 minuti), debriefing in plenaria (15 minuti);
  • fra un video e l’altro si introducevano in sintesi alcuni nuovi contenuti;
  • al termine dell’incontro una conclusione da parte del formatore, una breve attività di “proiezione al futuro” (“come metterò in pratica le cose apprese?”, con giro di tavolo), e la raccolta di feedback dal gruppo di partecipanti.

Dal punto di vista formativo si può dire che le condizioni di successo dei progetti descritti sono state:

  • una stretta integrazione delle competenze e delle prestazioni fra formatore e videomaker;
  • la produzione di video integrati nella quotidianità del lavoro dei partecipanti, e a valle di un’analisi dei bisogni e della definizione di specifici obiettivi di apprendimento;
  • un approccio partecipativo alla produzione dei video, in cui l’apporto e il punto di vista delle funzioni interessate, dei lavoratori e dei loro rappresentanti sono stati valorizzati;
  • la conduzione di incontri da parte di formatori esperti, in gruppi di massimo 12-14 persone;
  • un rappresentante dell’azienda che in apertura di ciascun incontro sottolinei l’importanza dei contenuti trattati.

Fabrizio Maddalena e Carlo Bisio

Fabrizio Maddalena (www.FabMad.it) è professionista della Rete con più di 10 anni di esperienza, ha lavorato per il noto portale Yahoo! dal 2000 al 2012, dapprima come responsabile italiano del motore di ricerca e poi come leader europeo dei Search Editor. Al momento opera come consulente nel campo della comunicazione digitale, del community management e della produzione di video per il Web.

Carlo Bisio (www.cesvor.com) è formatore e consulente nei campi risorse umane, sicurezza e benessere organizzativo, ergonomia. Amministratore di Cesvor, ha collaborato con le più importanti realtà della formazione alla sicurezza in Italia e non solo. Ha insegnato presso l’Università di Milano Bicocca.

 

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