Spesso parlando della sicurezza sul lavoro e delle relative norme si confonde il percorso con il traguardo. Le norme sono importanti, ma non sono il traguardo, sono il percorso. Le norme stanno alla sicurezza come il percorso sta al traguardo. Questo significa che le leggi, anche di qualità, che oggi abbiamo a disposizione, dovrebbero indicare i limiti entro cui muoversi, e non sono esaustive per la realizzazione della sicurezza.

Troppo spesso invece, molti professionisti della sicurezza e molti imprenditori ritengono che l’ottemperanza ad un certo numero di norme porti come automatica conseguenza la “realizzazione della sicurezza”. In questa fantasia, la sicurezza scaturisce dalla ottemperanza alle norme. Ad essere realistici, invece, una volta che siano state ottemperate le norme, si è solo sulla strada per costruire la sicurezza; l’obiettivo non è l’ottemperanza, ma la sicurezza e la salute.

Quante volte capita di sentirsi chiedere, di fronte ad una proposta di miglioramento ad alto valore aggiunto “Ma è obbligatorio? Noi abbiamo già fatto quello che chiede la legge”; quante volte c’è una ricerca quasi infantile dell’ottemperanza fine a se stessa, senza chiedersi come mai poi le cose non migliorano e perché molti progetti sono a scarsissimo valore aggiunto.

Quanto sopra non vuole scalfire la considerazione dell’importanza delle norme che, torno a dire, sono importanti e sono il percorso all’interno del quale ci si deve muovere per realizzare un corretto miglioramento della sicurezza; ma troppo spesso esse diventano la finalità anziché uno strumento, e questo è assolutamente uno degli elementi che frena la crescita della sicurezza del nostro Paese.