Nei contributi più recenti in tema di leadership un aspetto fondamentale è risultato essere il passaggio da una logica basata sul controllo ad una basata sulla partecipazione ed il coinvolgimento.

Sempre di più le rigide gerarchie e la cultura del potere apicale stanno lasciando spazio ad una maggiore presa in carico di responsabilità dei collaboratori, attraverso la promozione della partecipazione e della creatività.

In questa prospettiva può essere considerato un confronto tra due diversi stili di leadership: il modello tradizionale ed il modello collaborativo.

Ecco otto punti su cui è possibile fare una distinzione:

  • Potere: secondo una prospettiva tradizionale il potere deriva da una posizione di autorità. Nell’approccio collaborativo invece il potere viene condiviso all’interno del gruppo di lavoro in modo da incoraggiare eguale partecipazione su tutti i livelli. E’ fondamentale in questa prospettiva dare ai collaboratori il potere di prendere decisioni significative.
  • Informazione: per i leader tradizionali essere titolari delle informazioni permette di mantenere autorità e potere nei confronti dei sottoposti. La prospettiva collaborativa enfatizza la condivisione delle informazioni per cercare di tenere ogni componente del gruppo di lavoro costantemente a conoscenza degli sviluppi dei progetti di lavoro. Inoltre risulta di fondamentale importanza fornire informazioni continue e puntuali sulla prestazione organizzativa.
  • Generare idee: all’interno di una scala gerarchica il processo decisionale e di generazione delle idee proviene dall’alto. Viceversa i leader collaborativi sono aperti a suggerimenti ed idee provenienti dal gruppo.
  • Problem solving: tradizionalmente le soluzioni ai problemi sono recapitate ai sottoposti senza che questi abbiano effettivamente una voce in capitolo. In un ambiente collaborativo invece si predilige la pratica del generare idee all’interno del gruppo. Compito del leader è sovraintendere, presiedere e controllare il lavoro del team affinché ogni membro possa acquisire competenze adeguate per raggiungere gli obiettivi organizzativi.
  • Distribuzione delle risorse: nella logica della leadership tradizionale l’approccio alla distribuzione delle risorse viene considerato reattivo, le risorse sono ridistribuite o ricollocate solo quando il management lo ritiene veramente necessario. Nella logica della leadership collaborativa l’approccio alla distribuzione delle risorse può essere definita proattiva cioè i dipendenti hanno accesso alle risorse in modo rapido e autonomo affinché si possa svolgere al meglio il progetto di lavoro.
  • Regole e responsabilità: nel modello tradizionale si osserva una cristallizzazione dovuta alla presenza di norme, regolamenti e gerarchie da rispettare. Questa condizione può portare a rendere arido il processo creativo e rendere i membri del team isolati. Nel modello di leadership collaborativo l’obiettivo è di giungere alla delega e alla condivisione delle responsabilità.
  • Risolvere errori: nella cultura tradizionale gli errori sono spesso attribuiti a livello individuale senza considerare un’ampia visione di insieme che permetta la soluzione del problema. Secondo una prospettiva collaborativa invece si predilige un approccio fondato sulla fiducia reciproca, e di fronte ad un errore si preferisce una ricerca delle cause, per consentire un miglioramento.
  • Performance e feedback: tradizionalmente nelle organizzazioni sono previsti momenti di verifica periodici per valutare e discutere le performance. Questa particolare situazione non pemette realmente di fornire un feedback funzionale ai dipendenti. In ambiente collaborativo invece si lavora a stretto contatto quotidianamente per avere la possibilità di fornire un feedback immediato.

 

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